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martedì 11 marzo 2014

Gli uomini intelligenti



Mi riceve con i piedi sulla scrivania.
Quarantaquattro anni, alla testa della direzione finanziaria d'un Gruppo che fattura 42 miliardi.
Io sono uno dei suoi direttori che gestisce la finanza d'un quarto della medesima multinazionale.
Ho cinquantotto anni e non credo più ai giochi di potere ed alle giostre delle vanità.
Lui ci crede e ci crede tanto.
Io vengo da un paese popolato da sessanta milioni di Machiavelli.
Lui Machiavelli l'ha studiato a scuola ed adora la logica che si cela dietro a "Il Principe". 
Lui si sente "Il Principe". 
Io mi sento Italo.
Lui viene dal paese che ha creato "Gargantua et Pantagruel". 
Lui si sente il Re.
Io mi sento Panurgo.
La verità è che sono circondato da "Principi" o da presunti tali.
Alla mia età, ho voglia di sani contadini, di villi lontani dalle corti e dalle stanze dove si sogna il potere. Dove eternamente si prevarica sugli altri credendo che tale gioco sia l'essenza della vita.
- Ciao Patrick. -
- Bonjour Italo ... finisco di leggere questo documento e sono da te. -
Mi siedo ed attendo che finisca. Guardo fuori dall'ampia vetrata. Un debole raggio di sole riflesso dalla facciata d'una torre in vetro ed in acciaio gioca con i miei occhi.
Il pensiero mi va ad un direttore generale che ebbi come capo in una società editrice in cui divenni direttore amministrativo. Ero giovane e lui un vanitoso.
Mi toccava la pancia dicendomi: dottore, io ho più addominali di lei!
Mi ricordo il giorno in cui uscì il libro d'una autrice priva di qualsiasi capacità se non quella d'aver accumulato molte esperienze fra le lenzuola. Scrisse o fece scrivere una raccolta di racconti sui suoi amplessi fra cui quello avuto col direttore generale dagli addominali d'acciaio. Nel resoconto rilasciato dalla signora sembrerebbe che il dg dopo le prestazioni sessuali si sia messo ai piedi del letto a fare delle flessioni. I soliti ben informati mi riferirono che l'uomo e la donna s'appartarono per cimentarsi in prestazioni con i loro genitali mentre gli altri dirigenti della casa editrice s'intrattenevano col marito in un ricevimento dato in suo onore. Il cornuto era (morto da diversi anni) uno dei più noti scrittori italiani del secolo scorso.
Al direttore generale dagli addominali d'acciaio successe un altro signore dal sorriso irresistibile. Non ci siamo mai amati e non solamente per lo scarsa tonicità dei nostri rispettivi muscoli ma per la disistima che nutrivamo l'un con l'altro. Io lo consideravo un arrogante presuntuoso e lui mi riteneva un incompetente. In realtà non accettava che gli dicessi che i bilanci dell'azienda che dirigeva erano pieni di buchi. Mi umiliò diverse volte davanti ad i miei colleghi ed io rischiai di cadere in depressione.
Il destino volle che avessi ampiamente ragione e che un'inchiesta della Guardia della Finanza lo confermasse. Fu uno scandalo che riempì le pagine della cronache italiana per diversi mesi. Il vanitosone (le perdite accumulate risalivano a lui, in effetti) e l'arrogante furono incriminati e ne uscirono con un patteggiamento. Successivamente sono stati messi ancora a capo d'aziende italiane ed uno, quello con gli addominali d'acciaio, è diventato anche un personaggio pubblico. Chissà se fa ancora le flessioni ai piedi del letto? 
Così va la vita!
- Eccomi sono tutto orecchie. Dimmi. - dice Patrick poggiando il foglio che ha appena finito di leggere sul tavolo.
- Volevo parlarti della nostra situazione in Ucraina. -
Si alza e si siede al tavolo della riunione di fronte a me.
- Dimmi. - mi ripete.
- Ecco tenuto conto della situazione internazionale forse sarebbe meglio che ... ... -
Si mette più comodo ed allunga le gambe poggiando i piedi sulla sedia a fianco a lui. La punta delle suole è di ferro. Mi domando se faccia del tip-tap.
Mentre parlo s'addormenta due volte. Forse è stanchezza, forse è noia ... poco importa a casa mia quelli come lui li chiamano maleducati.
Per non guardarlo, fisso fuori dalla finestra il raggio di sole.
Finisco di dire quello che dovevo riferire.
- Il tuo capo cosa dice? - i suoi occhi restano assonnati.
- Non dice niente ... come al solito. -
Fa un sorrisino ironico, come quello d'un ubriaco.
- Italo, tu sei un uomo intelligente ... sai certamente quello che si deve fare. Coordinati col direttore finanziario locale. -
Ci stringiamo la mano e gli guardo la pancia. Non ha degli addominali d'acciaio, al contrario è un po' rotondetto.
Ma che importa? Anche lui è uno stronzo!
Chiudo la porta dietro di me, domani è sabato.
No, non sono un uomo intelligente.