Translate

lunedì 17 febbraio 2014

Internet ed i filosofi



In effetti, Internet è una bella cosa!
Domando venia se sono in ritardo coi tempi ma ho sempre utilizzato la rete per scopi professionali e non per quelli sociali, infatti fino a qualche mese fa ignoravo cosa fosse un blog e l'uso che se ne poteva fare.
I miei figli mi hanno introdotto in questo mondo che per diffidenza avevo tenuto lontano. 
La sensazione che dietro ci fosse il Grande Fratello mi rendeva piuttosto guardingo.
Ero frenato dalla paura che qualcuno potesse spiarmi.
Di sicuro c'è, ma alla fine mi sono detto: che me ne frega, che spiino pure ... tanto non ho niente da nascondere!
La privacy non esiste quando si devono esprimere delle idee o si deve dialogare con gli altri.
Mostrarsi, in genere, rende timorosi perché mettiamo a nudo anche le parti meno protette di noi stessi e quindi è più facile farci ferire. Può darsi ma ... dai ... fatevi sotto!
Scendere in campo senza paludamenti mi fa sentire più agile, mi muovo meglio, scanso le stoccate e (perché no?) se voglio posso attaccare.
Conosco gente che per proteggersi ha indossato diverse armature fino a soffocare nelle loro paure. Se nel 2014 l'arena in cui si deve scendere è Internet, allora io scendo ... forse tardivamente!
Vi sono degli elementi nella rete che me la rendono interessante.
Vado con ordine.
Il primo è la quantità di materiale umano, immensa!
E' sufficiente ritornare indietro quasi vent'anni fa per comprendere che tutto quello che tenevamo nei cassetti adesso è dentro Internet ... in effetti abbiamo svuotato le nostre cassettiere ed abbiamo riversato tutto in un solo contenitore che sta diventando, se non lo è di già, la summa dell'espressione umana. Io me l'immagino come una grossa palla costantemente in movimento con correnti ascensionali e discendenti che s'incontrano e si scontrano. Una stella fatta di splendente materiale gassoso o, ancora usando un'immagine ancora più suggestiva, una specie di brodo cosmico primordiale, prodromo di non so quale evoluzione!
Dentro c'è tutto di noi: i nostri sogni, le nostre più alte aspirazioni, le nostre bassezze, le nostre virtù, i nostri peccati, i nostri orrori, i nostri splendori, i nostri ... forse c'è semplicemente l'essere umano! 
Una cosa è certa: il detto latino scripta manent, verba volant ( gli scritti restano, le parole volano; nota del traduttore) su internet non è più valido ... anche le parole scritte volano ... come le farfalle in una foresta tropicale.
Il politico che scrive sui social network e poi si contraddice il giorno dopo può farlo perché sa che su Internet tutto vola via. O meglio, evapora come le sue parole vuote durante un comizio. I personaggi che fanno politica sono coscienti di ciò, per questo twittano tanto. Chi andrà mai a controllare cosa ha scritto nei giorni precedenti?
Mi sono posto il problema di dove vadano a finire i miei scritti.
Avevo un nonno, in comune possedevamo il nome, si chiamava Italo.
Negli ultimi anni della sua vita trascorse mesi interi a scrivere delle storielline buffe sui personaggi mitologici o storici. Si chiudeva nel suo studio e nessuno sapeva esattamente cosa facesse se non che scriveva.
- Non fate rumore che il nonno scrive! - mi dicevano mentre tiravo le trecce di mia sorella.
Alcuni mesi fa, aprendo una vecchia valigia trovata in cantina, i quaderni di mio nonno sono riapparsi dopo più di quarant'anni.
Non so se fra qualche decennio i miei scritti, frutto delle strimpellature sulla tastiera del mio computer, saranno riesumati! Sicuramente no.
Poco m'importa poiché sono contento d'essere un piccolo atomo all'interno del brodo primordiale.
Per me, che sono appassionato dello scrivere, vivere in questa nuova dimensione m'esalta, mi sento come in un bosco incantato, vorrei trascorrervi più di tempo. Il mio problema è il tempo ... ne ho poco ... lavoro poiché ... tengo famiglia!
Il secondo elemento è la facilità dell'uso aperto a tutti (anche a mio padre se non fosse più diffidente di me nei riguardi delle "cose"! Così  chiama tutto ciò che a che fare con l'informatica.). 
Nei social network la possibilità d'espressione è estremamente semplice: mi piace, non mi piace. Si tratta d'un linguaggio binario, quello stesso alla base dei primi computer, uguale a quello dei bambini che hanno la capacità di fare scelte elementari.
Con i social network su Internet noi regrediamo negli anni e la vita appare più facile poiché diventiamo come "il buon selvaggio" tanto caro a Jean-Jacques Rousseau. Il filoso francese sarebbe entusiasta della rete.
Il terzo elemento è la facilità d'accesso. 
Infatti su Internet noi abbiamo la possibilità non solo di riversare i contenuti dei nostri cassetti ma anche d'accedere all'informazione fornita da altri. Insomma tutto diventa più facile, anche l'informazione! Tale caratteristica renderebbe felice anche Denis Diderot , illuminista ed ideatore dell'Encyclopédie, amico e poi nemico di Rousseau. Sembrerebbe che la loro inimicizia sia dovuta all'amore per una donna.
Poco importa, Internet potrebbe far riappacificare due delle più grandi menti del pensiero del diciottesimo secolo, un tardo romantico ed un illuminista! Un primato d'attribuire a Internet!
Un avvertimento: bisogna solo imparare a verificare le informazioni su più fonti perché stiamo parlando di brodo e non di pasta al forno!
Ci sono altre caratteristiche che rendono la rete estremamente attraente, ma io mi fermo qui anche perché non sono uno specialista in materia e rischio di scrivere delle imbecillità se non l'ho fatto fino ad adesso.


P.S.: inoltre ... non ho tempo per troppo dissertare perché, come ho già scritto, devo ... andà a fatigà pecché tengo famiglia!