Translate

giovedì 26 dicembre 2013

Billo


Buon Natale a tutti.
E' mattino presto e seguo Billo, il cane di mio padre, nella sua passeggiata d'inizio giornata.
La strada è deserta o quasi. La gente vuole poltrire ancora sotto le coperte. E' Natale che diamine!
... ... ... ...
Il mio bioritmo non deve molto tener conto delle feste natalizie.
Alle sei di mattina spalancai i miei occhi come se fossero stati aperti da un meccanismo a molla. Tentai di chiuderli e, con un disperato gesto di resistenza, d'infilare la testa sotto il cuscino. Ma la sensazione del tempo che passa ed il piacere di poter occupare la sala del bagno prima di chiunque altro ebbero il sopravvento a qualunque pigrizia festiva.
Fuori faceva ancora buio ed ebbi l'impressione  che quel risveglio mi avrebbe fatto prendere un vantaggio nei confronti del resto dell'umanità.
Attraversai il corridoio evitando di fare il minimo rumore.
- Chi è? - domandò mio padre mentre passavo davanti alla sua camera. Lascia sempre la porta aperta.
- Sono io, Italo. Dormi, papà. -
- Cosa fai sveglio a quest'ora? -
- Papà, sono abituato io. Mi sveglio sempre presto. -
- Va bene. Porta fuori il cane, allora. -
Billo, un bassotto tedesco dall'alito sempre pestifero, fuoriuscì dalla stanza da letto ed cominciò a trotterellarmi attorno.
- Buono, buono ... - bisbigliai.
Ma il cane improvvisamente eccitato cominciò ad abbaiare.
- Porco Giuda! Adesso svegli tutti! -
- Stai zitto, cretino d'un cane! - tuonò mio padre dal buio della sua camera.
Il cane, evidentemente abituato a ricevere degli ordini così perentori, si calmò immediatamente.
Continuò a trotterellarmi attorno tutto eccitato rischiando di farmi inciampare. Per fortuna, nella penombra, scorsi nel corridoio la palla di gomma, la raccolsi e la lanciai. Billo partì all'inseguimento ed io m'infilai nella sala da bagno.
Rimase dietro la porta per tutto il tempo che dedicai a me stesso. Lo sentivo annusare di tanto in tanto sotto la porta come se volesse controllare la mia presenza.
Quando uscii me lo trovai di fronte e cominciò la sua danza su quattro zampe.
Accennò ad abbaiare ma prima che fosse in grado di sconquassare la calma del primo del mattino gli dissi:
- Stai zitto, cretino! -
Evidentemente l'espediente funzionò perché Billo non emise alcun suono pur continuando la sua coreografica esibizione.
- Hai portato fuori il cane? - mi chiese mio padre mentre passavo davanti alla sua camera da letto.
- No papà, sono appena uscito dal bagno.-
- Va bene, però portalo fuori. -
- Certo, papà. -
... ... ... ...
Gradualmente le deboli luci dell'alba s'impongono sull'oscurità. La luce resta però fredda e livida. Un pioggerellina sottile e dispettosa amplifica la sensazione di freddo che arriva fino alle ossa.
Billo mi trascina in un parco non  lontano. Tutte le sue energie festaiole per celebrare l'inizio di una nuova giornata adesso sono dirottate in un intenso sforzo olfattivo e nessun albero o pneumatico viene risparmiato.
Qualche zampillo qua e la ... fino ad arrivare alla destinazione finale dove la più importante testimonianza del suo passaggio deve essere ancora depositata.
Entriamo dentro un largo recinto. Sciolgo Billo dal suo guinzaglio e lo lascio cercare l'angolo che più gli aggrada.
Un signore ben stretto nel suo giaccone e con un berretto di lana calato sugli occhi mi s'avvicina. Deve essere il padrone del cane che in questo momento annusa il sedere di Billo.
- Lei è figlio del signore anziano padrone del bassotto? -
- Sì, certo. -
- Buon Natale. Incontro spesso suo padre ... i nostri cani sono amici. -
- Buon Natale. -
Non ho molta voglia di parlare, lo sconosciuto invece sì.
- Speriamo che il 2013 sia migliore del 2014! -
- Speriamo. -
- Ha sentito di quella nave che deve scaricare in un porto italiano le armi chimiche siriane? -
Ma dove vuole parare questo qui?
Mi fa pensare a coloro che si svegliano la mattina con un pensiero e devono comunicarlo prima possibile a qualcuno. Tenuto conto dell'ora e dell'impossibilità d'avere un dialogo col cane io devo essere il primo essere umano che lo sconosciuto incontra in questa mattina di Natale.
- Sì, ho sentito. Ma non resteranno molto sul suolo italiano poiché saranno imbarcate successivamente su una nave americana che le distruggerà. - rispondo contrastando la mia svogliatezza.
- Ma non potrebbero portar via anche un po' di quella merda che si trova nella Terra dei Fuochi?-
Strano nome, quasi poetico per identificare una zona colpita da una tragedia ambientale. Personalmente evoca in me paesaggi mitici, lontani dove collocare forse un'avventura salgariana ... ed invece!
Lo sconosciuto ha pensieri più prosaici.
- Anzi, già che ci sono ci dovrebbero portar via anche i napoletani. Così smaltiamo anche quelli! -
Anche gli stronzi hanno un Natale!