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sabato 7 dicembre 2013

Allarmi! Il Natale s'avvicina!

Mi guardo rassegnato.
- Che brutto spettacolo, perché m’ostino ad osservarmi allo specchio ogni mattina? - mi dico.
Esco dal bagno e raggiungo la cucina. Forse un buon caffè può aiutare ad attenuare l’impatto del risveglio.
Me lo bevo in soggiorno guardando sul computer le notizie dei giornali online. Poi, stufo di leggere in lingue che non sono le mie, cerco col mouse Rai24 che trasmette in italiano.
Sento senza ascoltare. La mia testa vuole rimanere vuota e non desidera essere stimolata. Ho i neuroni molto lenti al mattino.
Due braccia mi cingono il collo ed un bacio schioccante turba i mio lento e rituale risveglio.
- Ciao, mon cœur! –
E’ Veronique.
Allarmato penso che cominciamo a vederci  spesso e che dividiamo troppe notti insieme.  Sono affezionato a lei ma anche e soprattutto alle mie abitudini solitarie.
- Sto perdendo il mio status di uomo che vive solo? – penso preoccupato.
La domanda mi provoca una sovrapproduzione di adrenalina, il mio cuore batte più forte ed i miei neuroni cominciano a circolare loro malgrado.
- Ciao, bella! Che ci fai già alzata? – sono un maestro della dissimulazione.
Mi si siede sulle gambe e mi passa la mano nei capelli.
Io sono ancora in mutande e t-shirt, lei è coperta da una spessa e calda vestaglia.
- Non hai freddo?  -
- No, sto bene così … -
- Non potresti acquistarti una veste da camera? Saresti più chic! -
Io adoro aggirarmi in mutande per casa la mattina presto. Lo faccio da sempre, perché devo cambiare a cinquantasette anni?
 Adesso i miei neuroni non circolano ma sfrecciano ed una luce rossa s’è accesa in un angolo del mio cervello: allarme … allarme … allarme …
- Oggi ho preso una mezza giornata di ferie, esco presto così vado in centro ad acquistare i primi regali di Natale. Comincio adesso così non ci penso più!– mi dice.
Oddio, i regali di Natale!
- Adoro fare lo shopping! Quando lo farai tu? Se vuoi t’accompagno. –
No, Veronique! Perché mi fai questa domanda? Perché la mattina presto?
- Tesoro, vuoi che ti prepari un caffè? – cerco una via di fuga, è evidente!
- No, mon cœur … il tuo è troppo forte, mi fa venire le palpitazioni … ma non vuoi che t’accompagni a fare i regali di Natale? –
- No, io non faccio le compere a Natale … io odio i regali natalizi, io odio lo shopping, io odio la folla di pecoroni nevrotici alla ricerca dei regali! –
Forse devo aver alzato la voce senza rendermene conto perché Veronique mi guarda con degli occhi sbarrati.
- Perché t’arrabbi? –
- Non m’arrabbio … ma non voglio essere trascinato o spinto nelle follie natalizie! –
- D’accordo, d’accordo … niente regali! –
S’avvicina e mi guarda languidamente. M’abbraccia e si stringe contro me. Dal suo sguardo capisco le sue intenzioni.
Ho letto da qualche parte che con l’età la produzione di testosterone s’abbassi notevolmente. Io penso che nel mio caso sia precipitata.
Le sorrido sciogliendomi dall'abbraccio.
- Tesoro, devo andare … ho una riunione presto stamattina in ufficio. – mento.
Fa il broncio deve essere doppiamente delusa: niente shopping e niente coccole!
M’infilo in bagno, mi rado e mi faccio la doccia.
Che minchia ci farò così presto in ufficio?
Dopo essermi vestito, m’avvicino a Veronique.
La bacio dolcemente e lei m’indirizza uno sguardo frustrato.
- … non voglio che tu mi fraintenda: non amo fare i regali ma neanche riceverli … quindi se tu pensavi d’offrirmi una giacca da camera ... beh, lascia stare … ci faremo un bel week end da qualche parte! Ciao, amore! –
Ma perché sono così stronzo! ... no, adesso è di moda dire diversamente... perché sono così un perverso narcisista?