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mercoledì 4 dicembre 2013

A farewell to ...


Chiudo il libro ed anche gli occhi.

Immagino come poteva sentirsi Hemingway quando terminò A farewell to Arms. Mi è stato detto che riscrisse il finale svariate volte e che nella versione definitiva furono censurate tutte le parolacce.
Sorrido perché penso che gli "editor" non devono aver troppo rotto le scatole al buon Ernest. Il testo in inglese è pieno di ripetizioni e spesso le parole in italiano sono scritte in maniera errata. Ma che importa? L'imperfezione dell'opera la rende più ricca di fascino, più viva.
Viva Ernesto!
Invece, il povero Carver fu massacrato dal suo editor ... strani esseri gli editor ... li colloco in mezzo ai correttori di bozze ed agl'intellettuali. Sono piuttosto diffidente nei loro riguardi, forse perché ho ricevuto solo stroncature.
Mi alzo dalla poltrona e mi verso un po' di grappa.
L'unica caratteristica comune fra i due autori è la loro dipendenza all'alcol.
Beh, farsi un bicchierino di volta in volta non vuol dire diventare un alcolizzato e neanche uno scrittore!
Sento il mio telefonino vibrare.
- Ciao papà. -
- Ciao figlio. - è il mio secondogenito.
- Ho fatto un esame papà ... ho preso ventisette! -
- Bravo! Sono contento ... sei vicino al traguardo allora! -
- Ho l'impressione che non ci sia un traguardo. -
Lo so la sua generazione non sa cos'ha davanti ... d'altronde basta leggere i giornali per perdere tutte le motivazioni.
- Sei giovane, devi avere per forza un traguardo! Non credere che alla tua età io sapessi cosa m'aspettava! Volevo fare ben altra cosa! -
- Cosa? -
- L'inviato speciale. -
Ricordo che rimasi impressionato dal protagonista maledetto di "Professione Reporter" di Antonioni. Il film non finisce bene ma mi sarebbe piaciuto essere come Jack Nicholson.
- E perché non l'hai fatto? -
- Perché il superego m'ha fregato. Diciamo che non lo volevo abbastanza! -
- Ed adesso lo faresti? -
- Sono troppo vecchio ... e voi figli non siete ancora indipendenti! -
- Ah papà ... stai tirando fuori degli alibi ... non lo vuoi ancora abbastanza! -
- Sei un figlio impertinente! ... comunque non disperare un giorno saprai riconoscere qual'è il tuo traguardo ... basta che t'affacci al mondo e decidi di sfidarlo. La vita è bella perché alla tua età si ha l'incoscienza per intraprendere ... io non l'ho avuta quell'intraprendenza, spero che tu ed i tuoi fratelli siate più coraggiosi di me. Vi abbiamo cresciuto proteggendovi e privandovi di obbiettivi ... bene, adesso è arrivato il momento che la protezione vi venga tolta e che cerchiate d'usare le vostre ali. -
- Papà, prima che io spicchi il volo mi regali un viaggio in Giappone. Me l'hai promesso, te lo ricordi, vero? -
- Sì, certo ... ma perché il Giappone? -
- Voglio fare indigestione di sushi. -
- Ok, ma prima mi finisci l'università. Te lo ricordi, vero? -
- Ti voglio bene, papà. -
- Ti voglio bene, figlio. -
Sorrido e penso a Jack Nicholson mentre poso il cellulare.
A farewell to Arms ... addio alle armi ... addio a cosa?
Mi verso ancora un bicchierino di grappa.
... e che non sia l'alcol che possa rendermi un vero scrittore?