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venerdì 29 novembre 2013

Calze, calzini e calzettoni

Guardo le gambe dei miei colleghi seduti davanti a me.
Negli ultimi dieci anni ho potuto costatare una certa evoluzione e me ne compiaccio.
Quando nel 2003 iniziai a partecipare alle mega riunioni in cui gli astanti sono seduti attorno ad un grande tavolo a ferro di cavallo ero costantemente disgustato dallo spettacolo del biancore dei polpacci lasciati scoperti dai corti calzini scuri. Evidentemente la globalizzazione ha un po’ aiutato i manager della mia società ad essere un po’ più eleganti. Adesso sono in molti ad usare i calzettoni.
Purtroppo, come sempre, ci sono gl’irriducibili che s’ostinano, accavallando le gambe, a mostrare la pelle scoperta. Davanti a me ce ne sono tre su una decina. Il trenta percento. Sono il tedesco, il ceco ed un francese.
Un danese sta illustrando le difficoltà del mercato scandinavo aiutandosi con delle proiezioni che scorrono di fronte al grande tavolo. Tutti gli astanti mostrano grande interesse, alcuni prendono appunti.
Alla mia sinistra c'è Xavier arrivato ieri sera da Boston.
E' il mio vicino di sinistra, gli do un colpo di gomito e bisbiglio:
- Guarda, devono depilarsi le gambe. Non si vede un pelo! –
Per tutta risposta m’indica Serge, il direttore del personale, seduto al centro della “u” accanto al gran capo. Indirizzo il mio sguardo sotto il tavolo.
Indossa dei calzini con sopra disegnati dei pupazzi.
Mi sporgo meglio cercando di distinguere i personaggi.
Poi mi allungo sulla sedia e, sempre a bassa voce, dico:
- E’ Linus … ha le sagome di Linus e Charlie Brown. –
- Ieri aveva Mickey Mouse. –
- Era meglio qualche anno fa quando portava i calzini bianchi. Chissà cosa gli ha fatto cambiare gusti? Forse sua moglie … deve trovarlo più sexy … te l’immagini nudo con i calzini … deve essere una nuova perversione … devo parlarne a Giovanni! –
Il mio amico catalano ride ed il gran capo ci lancia uno sguardo severo.
- Cosa c’è? – domanda Giovanni che è alla mia destra.
- Ti dirò dopo … sennò ci prendiamo un cazziatone! –
Nel frattempo prende la parola Chris. Da poco è stato nominato responsabile d’area del Medio Oriente. Io, Xavier e Giovanni gli vogliamo bene ma quando parla è un po’ palloso contrariamente ai suoi connazionali che mostrano una certa maestria nell'esporre.
Nelle presentazioni si possono riconoscere i fondamenti culturali di ogni paese.
I più noiosi sono i francesi che pensano sempre di fare un discours all'Accademia di Francia mentre gli spagnoli possono condurti al suicidio (come si può biasimarli tenuto conto della congiuntura economica!). Invece, noi italiani siamo inconcludenti (in qualsiasi situazione con o senza depressione economica!) e non si capisce mai dove vogliamo arrivare. Gli americani, secondo i casi, possono essere divertenti e maestri nell'attirare l’attenzione. I tedeschi sono sempre precisi fino all'esasperazione ed i cinesi estremamente pragmatici  e quasi sempre scarni nelle loro spiegazioni … …
Sullo schermo cominciano a scorrere le immagini della presentazione del nostro collega inglese.
Sappiamo tutti cosa ci dirà: crescita superiore al cinque per cento, mercato in pieno sviluppo, i nostri prodotti richiesti sempre di più, delle joint-venture da sviluppare, necessità d’investire di più per consolidare la nostra presenza nell'area.
Tutti sappiamo che il ritorno della pace in Siria e la sua ricostruzione sarà una grossa opportunità per i nostri business e che, inoltre, la fine dell’embargo in Iran farà aumentare esponenzialmente la nostra cifra d’affari. Ma nessuno ne parla in modo esplicito perché si preferisce nascondere il proprio cinismo. Dietro a quei futuri  guadagni ci sono tanti morti ma preferiamo non pensarci.
- Guarda, sembriamo tutti attenti ma ognuno pensa ai cazzi suoi! –mi mormora Giovanni in italiano.
Prima della riunione abbiamo fatto una piccola scommessa sulla frase che avrebbe detto Chris ad introduzione delle sua lunga ed estenuante conclusione.
- … let me make a short comment … - … l’ha detto! Lo sapevo che l’avrebbe detto!
Sono gongolante, ho vinto!
Porgo i palmi delle mani sotto il tavolo … Xavier e Giovanni mi battono cinque.

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